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VINCITORI 2024
VINCITORI 2024
VINCITORI 2024
Diritti Umani

Diritti Umani
(Amnesty International Italia)

Boza or die
di Alessio Genovese

SINOSSI
Libia, costa occidentale. Binta e Abdul sono ostaggi di un trafficante che gli impedisce di proseguire il viaggio verso l’Europa. Sono stati venduti, passati di mano e ridotti a corpi senza identità. Per uno scherzo del destino, i loro carnefici vengono inghiottiti da una notte senza luna.

MOTIVAZIONE
Il premio Mediterraneo Festival Corto Amnesty International Italia a Boza or Die perché ha saputo mettere in luce attraverso gli occhi di Binta e Abdul il dramma dell’inferno libico; dove quotidianamente rifugiati e migranti vengono sottoposti a diffuse e sistematiche violazioni dei diritti umani e ad abusi compiuti dalle forze di sicurezza, dai gruppi armati e dalle milizie che continuano ad agire nell’impunità.

Miglior Animazione

Black eyed dog
di Alessandro Zolfanelli

SINOSSI
Un uomo è tormentato dalla sua ossessione per un mostro che vide da bambino.

MOTIVAZIONE
Il corto in animazione di Alessandro Cino Zolfanelli, è il racconto di una visione, dell’irrompere nel quotidiano di una realtà “altra”, impossibile, irreale, intravista per un attimo. Un lampo inconcepibile che si trasforma in ossessione, che ci cambia dentro, che arriva a possederci completamente e a diventare l’unico motore del nostro vivere e cercare. Una ricerca ossessiva, assoluta, totalizzante, il cui prezzo è inevitabilmente la perdita delle cose importanti, delle cose reali. Una ossessione che ci porta a trascurare e stravolgere tutto quello che fino ad allora aveva riempito e dato senso alla nostra vita. È però anche la storia della capacità, magari grazie ad un piccolo cane dagli occhi neri, di rendersi conto del circolo paralizzante in cui si caduti e a uscirne alla ricerca delle mille cose “vere” perdute per inseguire il fantasma di un attimo. Ed è proprio nel momento in cui torniamo a vivere pienamente la vita,
a godere delle mille piccole realtà che ci regala, che il fantastico è lì, a due passi da noi, finalmente fonte indispensabile di meraviglia e non più di cieca ossessione.
Un piccolo, grande capolavoro, un racconto per immagini, accompagnato da una aderente colonna sonora, che diventa metafora straordinaria di tanto agire umano.

Miglior Colonna Sonora

Aukaï-David Hamburger-November
con il film  (Faites demi tour des possible)
SINOSSI
Antoine è un dirigente e stamattina deve firmare un grosso contratto. Ma sarà deviato dalla sua routine e dalla sua traiettoria comoda da una voce che gli ordina dolcemente di seguire le sue indicazioni. Antoine avrà quindi un incontro che gli cambierà la vita.

MOTIVAZIONE
La colonna sonora accompagna la scena clou del film, descrive e rimarca in modo esaustivo l’abbraccio onirico dei protagonisti del corto, tra le varie realtà vissute nella nostra quotidianità. La musica scandisce bene le immagini di questo lavoro cinematografico e si fonde con il battito dei cuori dei protagonisti e degli spettatori. La melodia si intreccia sottolineando le emozioni di un ambiente familiare dimenticato, a scapito del progresso, mescolando sensazioni e fragilità di una famiglia tipo dei nostri tempi.

Miglior Docufilm

Armando Dal Col L’arte del bonsai
di Buratto / Cifarelli / Ladevaia / Tancredi
SINOSSI
Armando Dal Col, primo maestro bonsaista italiano ci racconta la sua vita. Un atto immaginativo lo porta sin da piccolo ad avvicinarsi al bonsai. La sua curiosità e l’incontro con personaggi chiave faranno di quelle lavorazioni iniziali una vera e propria arte.

MOTIVAZIONE
Questo interessante docufilm traccia la storia di uno dei più importanti bonsaisti italiani, ripercorrendone la vita dalla nascita dell’interesse per questo tipo di coltura fino a mostrarci alcune delle sue creazioni davvero di notevole interesse.

Miglior Film Fedic

Manco morto
di Emma Cecala

SINOSSI
ofone, 1958. Pochi giorni prima delle elezioni muore l’esponente del PCI. La funzione religiosa si trasforma in un teatro dell’assurdo, che trova il suo culmine nelle ultime volontà del defunto.

MOTIVAZIONE
Vedere questo film è come fare un tuffo nel passato, ritornare negli anni settanta quando le contrapposizioni politiche erano schiette e genuine come, adesso, di certo non sono più. E anche le contraddizioni dell’animo umano sono trattate con sottile leggerezza e ironia, supportate da un degno cast e numerose comparse ben dirette, fino all’epilogo finale che fa sorridere e apprezzare ancor più la sceneggiatura e tutto il film girato.

Miglior Attrice

Lucia Batassa
nel film A cena con delivery

SINOSSI
Nunzia sta per festeggiare i suoi 80 anni. L’anziana signora Cerca di coinvolgere parenti e amici per festeggiare in compagnia. Tutti gli invitati con le scuse rinunciano a partecipare alla sua festa. Nunzia presa dalla solitudine e non volendo restare sola il giorno della sua festa, decide, con uno stratagemma, di ordinare cibo da asporto e, dopo un finto svenimento, trattenere il fattorino. La serata apparentemente ironica maschera la profonda solitudine di Nunzia. Michele, il ragazzo coinvolto, comprendendo lo stratagemma della signora, la invita a ballare un valzer fino ad abbracciarla. Nunzia si lascia trasportare dalle emozioni fino al punto di piangere. Il giorno successivo la donna, soddisfatta della sera precedente, chiama nuovamente il servizio di consegna, per non restare sola.

MOTIVAZIONE
Uno dei temi poco trattati dai media e dai social, è quello della solitudine degli anziani. E sebbene la brava protagonista abbia numerosi amici che le potrebbero stare vicino, ecco che improvvisamente, ma neanche tanto, si ritrova da sola, a dover simulare un malore per ottenere un po’ di compagnia. Lucia Batassa, con la sua mimica facciale, la sua bravura, il suo modo originale di interpretare, è un fiume in piena di sentimenti contrastanti che domina con sapiente maestria, spesso senza soluzione di continuità l’uno con l’altro. Possedere anche questa caratteristica, in altre parole, vuol dire essere un’attrice tra le più brave e affermate nel vasto panorama cinematografico italiano.

Miglior Film

It takes a village
di Ophelia Harutyunyan
SINOSSI
Mariam vive in un villaggio armeno dove non ci sono uomini. Nel giorno del suo compleanno, le sue speranze di una famiglia riunita vanno in frantumi, ma deve mettere da parte i suoi sogni infranti e aiutare la sua amica Anush mentre intraprende la maternità.

MOTIVAZIONE
Ci vuole un villaggio… per allontanare da sé la solitudine. E ci vuole anche un villaggio per tenersi unite, e forti, nonostante le avversità della vita. Speranza, delusione, conforto, paure si intrecciano nella storia narrata dando notevole spessore ai personaggi tutti al femminile e alle loro aspirazioni e desideri, alla disperata e continua ricerca dei propri uomini lontani, fino all’epilogo amaro, ma non per questo inaccettato serenamente, del crollo definitivo dei sogni di ricongiungersi almeno per qualche giorno ai mariti ormai lontani non soltanto per lavoro. Ma la loro forza è questa: l’unione con chi sopporta lo stesso destino e il sapere che andare avanti vuol dire contare solo su sé stesse.

Miglior Fotografia

Evgeny Sinelnikov
nel film Raincatcher
SINOSSI
Rain Catcher è un thriller psicologico noir su un giovane fotografo perseguitato da un uomo misterioso che appare in tutte le sue foto.

MOTIVAZIONE
La Fotografia di un film non è soltanto una sequenza di immagini volte a raccontare quello che si desidera, ma anche possedere la capacità di catturare lo spettatore e inchiodarne lo sguardo allo schermo. Una buona fotografia cattura, accompagna, incuriosisce, a volte con l’uso di primi piani ricchi di domande, altre con piccoli particolari mai superflui ma funzionali a ciò che devono mostrare. Questo è ciò che fa il film premiato, supportato da ottime inquadrature d’ambiente e un color anch’esso degno di essere menzionato.

Premio Stampa Matchnews

Warpigs
di Giacomo Pellegrini

SINOSSI
La guerra è il momento peggiore per capire che non hai mai potuto amare chi volevi, perché da quel momento si è solo bestie al macello e la vita non ha più tempo.

MOTIVAZIONE
Warpigs è un film che colpisce al cuore e allo stomaco. La pregevole sceneggiatura porta a considerare, attraverso un crescendo emotivo, quello che potrebbe accadere alla gente comune in occasioni che sembrano appartenere ad altri che poi non sono altro che i vicini della porta accanto. Warpigs mette in luce il destino amaro di tanti giovani che sono costretti a lasciare alle spalle sogni e prospettive per gli interessi dei potenti del mondo, dirottati in una condizione impensabile! L’attenta regia,
attraverso immagini cupe, fa arrivare allo spettatore la crudeltà e la tensione che provano i due protagonisti braccati da quelli che non sono più umani, ma insensibili bestie feroci che uccidono con estrema facilità sorridendo. Ognuno dei due lascia alle proprie spalle le cose che avrebbe potuto e voluto fare, emerge il rammarico di un amore non vissuto o di un altro che non potrà mai esserlo. Warpigs, in pochi
minuti rappresenta l’atrocità della guerra; le crude parole finali ci lasciano
interdetti, confusi, smarriti, impotenti, ci trascinano in una condizione di panico, di soffocamento, ci fanno venire i brividi, quei brividi di paura e di terrore che
vivono giovani, donne, bambini, uomini, anziani, ma soprattutto, ci portano a riflettere sull’inutilità della guerra, sull’importanza della reazione all’indifferenza
e sul necessario rispetto per la vita umana e per la pace!

Miglior Film Scuola di Cinematografia

Miracolo di Natale
di Michela Piccardi
SINOSSI
Una frenetica ricerca spasmodica di voler rispettare a tutti i costi le tradizioni natalizie, si trasforma in un irriverente sconvolgimento di tutte le proprie certezze.

MOTIVAZIONE
Il cortometraggio di Michela Piccardi rispecchia ciò che è un pensiero comune che spesso accompagna l’essere umano, quello di dover essere costantemente impeccabile e di prestare massima attenzione ai dettagli che in realtà non tutti guardano con gli stessi occhi, non perché essi non siano importanti, bensì perché i valori affettivi vengono anteposti a ciò che può essere semplicemente materiale. In un racconto pieno di ironia e di leggerezza si scorge che a volte uscire dagli schemi è essenziale per poter vedere con sguardo nuovo ciò che abbiamo attorno, e che l’essere imperfetti può portare in realtà a ricevere tanto amore.

Miglior Film Scuola Istituzionale

Maria quella vera
di Alessandro Caroppi “Istituto A. Gabriele” – Tortora (CS)
SINOSSI
Il cortometraggio nasce all’interno del progetto didattico patrocinato dalla Fondazione De Andrè e con la collaborazione del Comune di Tortora (CS). Il corto è ispirato a “La canzone di Marinella” di De Andrè e alla storia vera di Maria Boccuzzi. Il cortometraggio traccia la vita di Marinella (Maria) dalla partenza per Milano fino alla sua morte (volata in cielo su una stella).

MOTIVAZIONE
La giuria premia ” Maria, quella vera” di Alessandro Caroppi per l’ottima fotografia e struttura narrativa alternando, con raffinata fluidità, narrazione e dramma personale. Un’ immersione sensoriale evocata dalle parole del noto brano scelto, nei sogni e nello smarrimento che caratterizza la storia della protagonista.

Miglior Videoclip

Canon – Knocked out
di Michael S. U. Hudson
SINOSSI
Un ragazzo si allena duramente dalla sua camera da letto per diventare un campione di pugile nella realtà virtuale.

MOTIVAZIONE
Una preparazione alla vita, virtuale e reale, che viene messa bene in mostra, senza veli, in questo video, in cui nessuno appare come un vincitore. Molte volte nessuno sa davvero contro chi sta lottando.

Premio Alpaca

Ivalu
di Rasmus Walter

SINOSSI
In Groenlandia, Pipaluk si sveglia e scopre che la sorella maggiore Ivalu è scomparsa. Nonostante il padre sostenga che sia scappata, Pipaluk rimane angosciata per la scomparsa e crede che Ivalu stia venendo da lei sotto forma di corvo. Pipaluk cerca nei luoghi dove si incontravano e ricorda le loro interazioni passate. Pipaluk piange tristemente la sorella, indossando il vestito della cresima in occasione della visita della regina di Danimarca.
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